Dopo aver affrontato il topic dell’abbinamento tra il Romagna Albana DOCG e i grandi piatti della cultura gastronomica romagnolanon potevo non scrivere di come il Romagna Sangiovese DOC, l’anima rossa del territorio, si sposi perfettamente con la cucina italiana e, in particolar modo, locale.

A tal proposito, però, nel cercare il miglior connubio tra cibo e vino non dobbiamo cadere nel pericolo della generalizzazione perché, come sappiamo, il disciplinare di produzione del Romagna Sangiovese non regolamenta una sola tipologia di vino ma, bensì, quattro, che così possiamo classificare: Romagna SangioveseRomagna Sangiovese NovelloRomagna Sangiovese Superiore e Romagna Sangiovese Riserva.

È chiaro, perciò, che parliamo di vini con caratteristiche diverse tra loro che, conseguentemente, andranno abbinati a piatti dalle strutture e dalle proprietà diverse.

Prendiamo, ad esempio, il Romagna Sangiovese Novello, un vino giovane, fresco, diretto che con la sua struttura agile e il basso grado alcolico (min. 11,50% vol.) ben si adatta a sposare un tagliere di salumi e, perché no, ad esaltare il gusto di una piadina romagnola con salame cotto e squacquerone.
Ho fame solo a scriverlo.

Salendo di struttura e grado alcolico arriviamo al Romagna Sangiovese, il classico vino rosso a tutto pasto che da sempre anima le tavole della Romagna grazie ad una possibilità di sposare il vino dall’antipasto fino ad arrivare al contorno. Fresco, fruttato, avvolgente, amo abbinare il Romagna Sangiovese su un goloso piatto di Gramigna alla salsiccia, soprattutto durante le fredde giornate invernali.

Il Romagna Sangiovese Superiore, oltre ad avere un grado alcolico minimo di 12,5%, si caratterizza, rispetto al precedente vino, per un maggiore affinamento in bottiglia e, di conseguenza, per una maggiore struttura e complessità organolettica giocate su toni di frutta matura a bacca rossa, viola e rosa. Come sposare un vino così? Semplice, bisogna andare su piatti di uguale struttura e complessità e a tal proposito come non pensare ad una lasagna al forno oppure, passando ai secondi, ad un galletto in umido?
Ho già l’acquolina in bocca e, se volete, vi fornisco anche le ricette tipiche!

Il Romagna Sangiovese Riserva, col suo affinamento minimo di 24 mesi, rappresenta il vertice della piramide qualitativa di tutta la tipologia e, organoletticamente, oltre che per la vigorosa struttura, si caratterizza per un ventaglio aromatico che spazia dai piccoli frutti di bosco all’humus fino ad arrivare alla liquirizia, al goudron e ai fiori rossi secchi da diario. Il sorso di grande carattere, profondo e calibrato nei tannini, si sposa fedelmente con i grandi piatti di carne romagnoli come, ad esempio, il castrato o il cinghiale alle spezie anche se, spesso, ho abbinato il vino con grande piacere al Formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone.

 

Scritto da Andrea Petrini sommelier e degustatore ufficiale AIS.

 

Sangiovese